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martedì 3 settembre 2013

Nell’aromaterapia


ÒAlcuni Oli essenziali hanno caratteristiche simili, dal punto di vista olfattivo, ai feromoni e sono:
ÒGelsomino
ÒRosa
ÒSandalo
ÒNeroli
ÒPatchouli
ÒYlang ylang
ÒSalvia sclarea (molto simile all’ambra grigia introvabile) Ò
Gli oli essenziali naturali possiedono intrinseche caratteristiche stimolanti o sedanti.
ÒLe singole molecole odorose interagiscono in maniera specifica con i recettori e quindi con il sistema limbico.
ÒL’aromaterapia oggi viene usata da alcuni psicologi in tecniche di rilassamento.
ÒAd esempio è confermato da vari sudi (Warm e altri 1990; Loring1992; Bordia 1990)  che OE di menta piperita causa un aumento della vigilanza nei soggette durante i test. Simile è anche OE di Finocchio ( Nagai1991); Citrus arantium  evidenzia una indotta facilità ad addormentarsi.
ÒAltri esperimenti che non si sono concentrati sull’effetto psicologico ma sull’azione diretta dell’OE sul sistema nervoso, a livello più prettamente neurologico, hanno rilevato che alcuni OE svolgevano azione inibente e sedativa, altri eccitante.
ÒAd esempio le profumazioni agrumate in generale sarebbero stimolanti, ma il citrus limon, e l’arancio amaro sono inibenti ed inducono in sedazione.
ÒStudi eseguiti in Giappone si è dimostrato un effetto eccitante dell’OE di Gelsomino e calmante della Lavanda.
ÒLa cosa interessante è che la sedazione o l’eccitazione non comportano altri effetti secondari (es. gelsomino, caffeina quest’ultima altera l’attività cardiaca)
La Classificazione di Paolo Rovesti in psicoaromaterapia
 
ÒCalmanti: origano, mughetto, neroli, rosa, lillà, violetta, magnolia, tiglio.
ÒStimolanti: gelsomino, chiodi di garofano
ÒIpnogeni: arancio amaro, melissa, tiglio, cipresso, menta crispa, rosa
ÒAntisonno: limone, menta piperita, verbena, citronella, eucalipto, timo, niaouli.
ÒAnoressizzanti : mirto cajeput
ÒStimolanti l’appetito: chiodi di garofano, noce moscata, basilico, origano, salvia, cannella.
ÒAntiemicranici: menta piperita e silvestre, lavanda, eucalipto, bergamotto, arancio dolce, limone.
ÒAntinausea antishock: limone, menta, melissa, citronella, rosmarino, verbena, eucalipto.
ÒAfrodisiaci: sandalo, cannella, ladano, ylang ylang, vetiver, patchouli.
ÒAnafrodisiaci: eucalipto mirto, rosmarino, canfora.
Altre caratteristiche delle essenze aromatiche
ÒGli studi hanno segnalato innanzitutto le loro spiccate proprieta'antisettiche e battericide.
ÒCome antibiotici naturali le essenze si sono dimostrate addirittura superiori agli antibiotici piu'potenti attualmente in uso.
ÒLa loro vera superiorità e' data da queste due caratteristiche:
1.i microorganismi non si immunizzano nei loro confronti, e cio'significa che non e' necessario aumentare col tempo le dosi per mantenere la medesima efficacia. Per esempio, per ottenere lo stesso risultato di 40 / 50 anni fa, e' necessario impiegare unita'antibiotiche in quantita'centinaia di volte superiori rispetto ad allora.
2.dato che verso le essenze naturali noi siamo gia'profondamente adattati, esse sono prive di effetti collaterali negativi, anche se alle volte sono stati segnalati degli inconvenienti dovuti alle essenze ma non al profumo emanato direttamente dalla pianta: evidentemente nel processo di estrazione qualcosa si perde.

ÒE' stata anche osservata un'azione diretta delle essenze aromatiche sull'intero organismo, che ha come effetto il rafforzamento delle difese immunitarie. Questa influenza positiva aggiunta alla difesa passiva, trova la sua spiegazione nell'adattamento profondo che noi abbiamo nei confronti del mondo vegetale,che e' per antonomasia il nostro "ambiente", in mezzo al quale abbiamo sempre vissuto fin dai tempi più remoti.
Ò Ò
Purtroppo l’aromaterapia è usata, spesso, senza una base scientifica di supporto, ripeto spesso è un fai da te oppure in mano a pseudo santoni.
ÒLa maggior parte degli O.E. ha un effetto tossico non specifico dovuto a un generale effetto destabilizzante sulla membrana cellulare da parte dei composti lipofilici.
ÒLa conseguenza principale di questa destabilizzazione è la disfunzione grave dei canali calcio nelle cellule nervose, fatto che influisce pesantemente prima sul miocardio e poi sul sistema nervoso centrale con disfunzioni cardiache e respiratorie. Questi effetti sono però rilevabili solitamente a dosaggi superiori ai 30 ml cioè circa 690 gocce di O.E., un quantitativo improponibile per qualsiasi pratica aromaterapeutica.
ÒTossicità in gravidanza: utilizzo orale è sconsigliato anche se non vi sono prove a carico, è possibile l’utilizzo topico con molta moderazione.
ÒTossicità cutanea: testare l’O.E. e in funzione della reazione infiammatoria ( presenza di un irritante primario), il danno diretto è di solito più importante della risposta infiammatoria. La lesione causa comunque il rilascio di mediatori chimici(istamina, chinine, prostaglandine) che danno origine alla tipica costellazione di arrossamento (robur), riscaldamento (color) e sensazione di dolore azione (dolor) e, in certi casi, la diminuzione della funzionalità. In genere gli O.E. ricchi di fenoli riduciamo pertanto alla percentuale massima dell’1% l’utilizzo degli O.E.
ÒAltro problema è la fototossicità: alcuni O.E. (bergamotto, limone, arancio amaro, pompelmo, cumino, angelica) quando esposti al sole possono creare problemi di vario genere (arrossamenti, chiazze cutanee ecc.)
ÒAnche il Sistema nervoso, come già visto può risentirne in particolar modo quando O.E. è ricco di chetoni monoterpenici ed in particolare il tujone, la canfora, e il pulegone, possono portare, in soggetti predisposti, ad attacchi di epilessia. Le piante da non utilizzare assolutamente nei soggetti predisposti all’epilessia sono: Fenicolum Vulgare, Hysopus officinalis, Salvia officinalis, Artemisia absentium, Thuja occidentalis.

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